Nuove modalità d’intervento sociale e/o educativo per soggetti in condizioni di marginalità

Il mondo della cura oggi deve trovare modalità d’intervento sociale e/o educativo valide, soprattutto quando coinvolge soggetti con ostacoli sociali (ex-tossicodipendenti, famiglie multi-problematiche, caregivers di persone con disabilità, disoccupati). La Compagnia S. Freud ha come scopo quello di sviluppare capacità e conoscenza in una prospettiva personale e civica e vuole sensibilizzare alla salute psichica per tutti. Sostiene lo studio e lo sviluppo dello psicodramma Freudiano e della psicoanalisi applicandoli nella sperimentazione di nuovi interventi con lo scopo di sostenere chi lavora con le marginalità e le persone che vogliono migliorare i loro approcci con essi, creare nuove alleanze e diversificare l’offerta per adulti, internazionalizzare la formazione allo psicodramma.

Le attività promosse dall’associazione hanno come destinatari (learners) insegnanti, operatori sociali, educatori, studiosi, psicologi e psicoterapeuti, assistenti sociali, professionisti dell’aiuto e studenti universitari. 

Con il progetto “Inciampi: nuove narrazioni per superare gli ostacoli sociali” finanziato dal programma Erasmus+, l’associazione si è aperta a learners appartenenti a gruppi con minori opportunità, ed ha creato dei percorsi ad hoc da svolgere in collaborazione con enti partners. È stata una esperienza entusiasmante che ha visto un momento di sperimentazione seguito da un momento di confronto teorico pratico a Parigi, sostenuti dalla SEPT. 

Tutte le marginalità sono accomunate, a causa di contingenze socio culturali oppure per eventi traumatici a cui sono stati sottoposti, dalla necessità di sviluppare o riparare/ristrutturare alcune competenze per la vita.

Dalla riflessione con gli enti sostenitori del progetto, abbiamo capito che una delle sfide maggiori nell’incontro con gli adulti con ostacoli economico-sociali o i loro caregivers, è coinvolgerli in percorsi con finalità specifiche che non siano sostegno al reddito ma esperienze trasformative. Quale offerta per accompagnarli in un cambiamento e favorire una nuova narrazione di sé per integrarsi nuovamente nella società? 

Per rispondere abbiamo sperimentato dei gruppi di psicodramma freudiano sottoponendoli poi ad una revisione scientifica, in modo da ratificare un modello di intervento che poi possa essere replicato. Le narrazioni che abbiamo raccolto durante la sperimentazione sono state come un prisma, in cui abbiamo potuto guardare, tirando fuori frammenti di discorsi personali che hanno permesso ai partecipanti di guardarsi da un punto di vista diverso e avviarsi verso nuovi percorsi, sperimentando, uscendo dal guscio sintomatico che non gli permetteva di affacciarsi alle opportunità prospettate dagli enti ospitanti. 

Dal 28 novembre all’1 dicembre 2024 a Parigi in occasione del 14° congresso della Societé d’etude du psychodrame pratique et theorique (SEPT) si è svolta la formazione “Inciampi-Erasmus+” rivolto ad operatori delle professioni di aiuto che a vario titolo si occupano di soggetti con difficoltà di integrazione sociale e accesso ad attività lavorative. 

In una sezione del congresso e delle attività formative, diversi operatori provenienti da ogni parte d’Italia, hanno relazionato ai colleghi francesi in merito alle loro esperienze portate avanti con tale tipologia di utenti tramite la tecnica dello psicodramma freudiano. L’interesse dei casi trattati risiedeva nella evidenza che spesso la difficoltà ad integrarsi in condizioni socio culturali non facili, affondi le sue radici in personali nodi conflittuali, modalità disfunzionali di relazione, vecchi “rospi” mai verbalizzati e mai giocati. A tale proposito la tecnica psicodrammatica dimostrava un’incredibile velocità nel portare il soggetto al nocciolo del suo problema con l’Altro e col mondo. Ma la cosa più avvincente è stata la partecipazione degli operatori stessi ad un gruppo di psicodramma di supervisione, abilmente condotto da Marie-Noelle Gaude e Isabelle Andreu, nel quale giocare le proprie personali impasse lavorative. Anche gli operatori, come a suo tempo i loro utenti, hanno ritrovato alla radice delle suddette impasse il proprio personale taglio soggettivo costituitosi nel rapporto col proprio Altro. È stata un’esperienza coinvolgente e toccante e anche il fatto che si sia giocato su un parquet di quercia bianca veramente bello deve avere avuto il suo peso.

Muoversi, spostarsi, viaggiare per incontrare gli altri, confrontarsi, aprirsi, interrogarsi. Queste sono state le chiavi di quest’Erasmus+, che ci ha portato a formulare delle vere e proprie proposte di lavoro per gli operatori che si confrontano con le marginalità. 

Per questo abbiamo preparato un calendario, per cui tutti gli operatori e gli enti del mondo Erasmus+ e oltre che vogliono sperimentare il dispositivo dello psicodramma freudiano per generare nuove narrazioni con le persone con ostacoli sociali. 

Per maggiori informazioni scrivete a

compagnia.s.freud@gmail.com

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