Nevrosi ossessiva ed isterica nel rapporto con l’altro

Nevrosi ossessiva ed isterica nel rapporto con l’altro

Nevrosi ossessiva ed isterica nel rapporto con l'altro

Ecco un tipico circolo vizioso caratteristico della condizione umana, vale a dire della nevrosi. L’aspirazione insopprimibile per l’uomo è quella di autorizzarsi ad avere un rapporto alla pari con gli altri. Questo è reso impossibile dalla nevrosi che induce a pensare all’altro come ad un nemico da cui difendersi piuttosto che un possibile socio con il quale fare affari con vantaggio reciproco. Il circolo vizioso diventa,  nella nevrosi ossessiva, di questo tipo: se l’altro è un nemico mi difendo opponendomi.Sul versante della nevrosi isterica rispetto all’altro fingo di essere amico, per poi pugnalarlo alla prima occasione. In entrambi i casi si tratta di mantenere intatta una non amicizia verso l’altro.

Psicosomatica: transfert o suggestione?

 

Psicosomatica: transfert o suggestione? 

 

Centro Paul Lemoine

Scuola di specializzazione in psicoterapia con indirizzo in

psicodramma freudiano

Psicosomatica: transfert o suggestione?

Lezione aperta della dr.ssa Fabiola Fortuna

Presenta la dr.ssa Antonella Minnucci

Sabato 12 settembre 2015

dalle ore 14,30 alle 17,30 Presso la sede del Centro Paul Lemoine in Via Milazzo n° 28, Pesaro

La partecipazione è gratuita ed aperta a tutti gli interessati

Per informazioni ed iscrizioni:   info@centrolemoinepesaro.it
oppure 347 2373910
www.centrolemoinepesaro.it
Facebook: Centro Paul Lemoine Pesaro

Locandina lezione aperta settembre 2015

psicosomatica: transfert o suggestione?

Legami

Legami

legami
Quello che viene constatato da tutti è che gli uomini hanno dei legami tra loro. E’ stato Freud che ha evidenziato un particolare tipo di legame che si verifica in tre condizioni; nonostante possano sembrare apparentemente diversissime tra loro, le dinamiche si ripetono.
Queste tre condizioni sono:

  1.  del legame tra i membri di un gruppo o di una massa (in una classe, nel posto di lavoro,…);
  2. il legame tra un paziente e un curante ( l’ipnotista, il medico, lo psicanalista,…);
  3.  il legame tra due innamorati

Il tratto che Freud riconosce, e che accomuna questi tre legami, è la rinuncia al proprio Io, sostituendolo con il capo, cioè con qualcuno che viene messo in una posizione di superiorità e quindi di comando.
È possibile un altro tipo di legame? Dalla nostra esperienza di psicodrammatisti freudiani questo è possibile; non girando un interruttore, ma mettendo al lavoro una capacità, quella di fare una elaborazione, insita in modo più o meno residuale in tutti.

Appuntamento con l’altro

Appuntamento con l’altro

appuntamento con l'altro
Ci sono tanti modi nella nostra vita quotidiana per evitare l’ appuntamento con l’altro. Il valore di darsi un appuntamento consiste nel fatto che si tratta di un patto. Tutti sappiamo che quando incontriamo per caso una persona e ci diciamo con calore “Ci risentiamo presto” avvertiamo, probabilmente entrambi, che questo rimandare significa in realtà che non abbiamo molto interesse nel rivederci.

Appuntamento con l’altro

Super Io

Il Super Io

Super Io
Una partecipante ad un gruppo si rende conto che nei rapporti con gli altri cade spesso in un “gioco”.
Si tratta del gioco della ripetizione o meglio della coazione a ripetere; il passo successivo, grazie al lavoro degli altri partecipanti, è stato quello di prendere in considerazione che il gioco da cui si vuole uscire ha a che fare con l’idealizzazione del rapporto con l’altro.
Vale a dire che il proprio Io è stato alterato (come dice Freud) da una istanza chiamata appunto Super Io.

Super Io

Cambiare direzione

Cambiare direzione

cambiare direzione

Spesso nei nostri gruppi emerge una tematica che ha a che fare con l’idea che un cambiamento è pressoché impossibile perché estremamente difficile.
In effetti i pazienti, prendendo atto della loro coazione a ripetere,  si sentono impossibilitati ad uscire da questa ripetizione definita da Freud come demoniaca.
Come tutti noi essi contrappongono il difficile, o l’impossibile, al facile.
In realtà si tratta di trovare un’altra direzione. La similitudine che si può fare è come se tutti si accanissero a spingere una porta per aprirla perché non vedono il cartello tirare.
Si tratta non della vista che non funziona, ma della Rimozione.

l’altro come oggetto

l’altro come oggetto

l'altro come oggetto
Vi è un interrogativo che spesso si presenta nel lavoro dei pazienti in gruppo. Esso è conseguenza della constatazione che il rapporto con l’altro non è fonte di beneficio ma di malessere.
Può prendere l’aspetto: “Dipende da me o dall’altro?” oppure : “Devo rassegnarmi al sentimento della solitudine o sto commettendo un errore intorno al quale non ho consapevolezza?”.
L’errore dipende dal fatto che si crede di avere a che fare con un altro mentre, in realtà, si vorrebbe avere a che fare con l’altro come oggetto.

l’altro come oggetto

Convegno psicodramma

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 Convegno psicodramma

Convegno

Attualità dell’inconscio e pratica dello psicodramma freudiano

 Sabato 15 novembre 2014

Biblioteca San Giovanni
Via G.Passeri n° 105, Pesaro

PROGRAMMA

Mattino

Presenta il dr. Giorgio Tonelli

8,30 Registrazione dei partecipanti

 9,00
“La pratica terapeutica”
I cosiddetti “nuovi sintomi” possono o meno suggerire delle varianti alla nostra pratica di psicodrammatisti freudiani?

Relatori:

Silvia Tonelli (Pesaro).
Chiara Tartaglione  (Pesaro).
Fabiola Fortuna (Roma).

10,30  Coffee break

 11,00
“La pratica con bambini ed adolescenti”
Quale materiale di riflessione possiamo utilizzare dalla esperienza di trattamento di bambini e adolescenti?

 Relatori:

Cinzia Picciafuoco  (Pesaro).
Graziella Giorgetti (Fano, PU).
Mariella Cavicchioli (Pesaro)

13,00 Pausa pranzo

Pomeriggio

 

14,30
“Una pratica psicoterapeutica che non preclude la psicoanalisi”
Si può sostenere che la nostra pratica psicoterapeutica si differenzia da altre per il fatto che non preclude la psicoanalisi?

 

Relatori:

Henri Fromm (Parigi).
Isabelle Adreu (Parigi).
Catherine Lemoine (Parigi).

16,00 Pausa

 16,30
“La pratica formativa”
Come evitare che la nostra pratica formativa non si riduca ad uno standard? (Nel rispetto della Legge italiana che regolamenta le scuole di specializzazione in psicoterapia).

 

Relatori:

Raffaele Calabria (Ravenna).
Francesco Paolo Alexandre Madonia (Palermo).
Marie-Noëlle Gaudé  (Parigi).
Antonella Minnucci  (Pesaro).

 

18,30 Chiusura dei lavori

 I relatori sono docenti del Centro Paul Lemoine di Palermo e Pesaro e della SEPT di Parigi, unitamente ad altri docenti che, oltre alle diverse formazioni accademiche specifiche, vantano pratiche cliniche pluriennali in qualità di psicoanalisti, psicodrammatisti, psicoterapeuti e psichiatri

 

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