Lo psicodramma freudiano un dispositivo duttile, alla prova del disagio contemporaneo

Come ci ricorda G. Tonelli, lo possiamo definire così, perché è uno strumento malleabile, come “…. alcuni metalli che possono essere lavorati sino a ridursi a filamenti o lamine sottili, ma in senso figurato riferiti a persone, duttilità significa adattabile nei limiti della dignità e ragionevolezza ….” (in Lo psicodramma) 

La scelta di questo tema è stata fatta nella direzione di un confronto rispetto alla pratica dello psicodramma che in questi due lunghi anni ci ha visti distanti a seguito dell’emergenza sanitaria e della pandemia, ed in particolare ricordiamo anche che ancor più isolati sono stati i giovani psicodrammatisti che si sono formati a suo tempo al Centro P. Lemoine di Palermo, Macerata e Pesaro e che hanno mantenuto fortissimo il loro desiderio di operare con lo psicodramma.  

Pensare di rivederci per confrontarci su quelli che cono stati i progetti avviati a partire dal proprio desiderio e della personale capacità inventiva, ci è parso un buon inizio per stimolare ed incoraggiare una ripartenza post pandemia e sostenere in maniera progettuale chi crede ed ha creduto in questo dispositivo. 

L’organizzazione della giornata vedrà allora tre tavole rotonde nella mattinata a partire dalle ore 9: 

  • la prima più prettamente dedicata alle applicazioni nella pratica clinica; con una attenzione particolare sull’avviamento di gruppi terapeutici in ambito istituzionale e privato e sulle pratiche correlate a questa prassi. 
  • la seconda che avrà per oggetto le applicazioni dello psicodramma alle tematiche della formazione; quindi, utilizzabilità dello psicodramma negli ambiti formativi e istituzionali, (sanitario, scolastico e produttivo, ecc.). Come e se questo si concilia con la nostra pratica e quali sono stati i progetti presentati presso gli enti competenti. 
  • la terza che approfondirà l’applicabilità dello psicodramma, con una attenzione alla sensibilizzazione e agli interventi nel sociale. Porremo al centro il non sempre facile rapporto con la formazione in abito istituzionale, come e se questo si concilia con la nostra pratica e quali sono stati i progetti già presentati dai nostri psicodrammatisti. 

Al termine della mattinata di lavoro prima della pausa pranzo alle 13,30, vorremmo lasciare uno spazio per riprendere il confronto sul tema della possibile costituzione di un rapporto più “istituzionale” tra gli psicodrammatisti italiani, tra di loro e con la SEPT. 

Alle 14,30 i lavori riprenderanno con la possibilità di partecipare a dei gruppi di Psicodramma di Secondo livello e o di Supervisione che saranno particolarmente rivolti a chi si è formato con la SEPT. 

Sono previsti anche gruppi di psicodramma di sensibilizzazione per chi vuole avvicinarsi a questa pratica. Naturalmente al fine di poter organizzare i lavori è necessario inviare domanda scritta ai seguenti indirizzi: 

antonella.minnucci@hotmail.it oppure associazione.roseo@googlemail.com   

Alle 17,30 ci sarà la presentazione al pubblico del testo Lo Psicodramma.  

La sede sarà Biblioteca Comunale L. Braille Piazza Europa n 16 (Baia Flaminia) Pesaro

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